Trading profittevole a lungo termine – come non diventare avidi?
Successivamente, il finanziere cadrà in disgrazia. E nella seconda parte del film, uscita nel 2010, prima di tornare in cima alla lista Forbes, il personaggio di Douglas ripeterà ancora una volta la frase ormai leggendaria: “L’avidità è buona.”
Alla fine, Gekko vince. Ma l’atteggiamento del pubblico nei suoi confronti è polarizzato. Alcuni lo considerano una figura negativa, altri invece positiva. Douglas ha interpretato la parte magistralmente. Il ruolo è recitato in modo brillante. Nel 1988 vinse il premio Oscar e il Golden Globe per questa interpretazione. Tuttavia, resta aperta la domanda: l’avidità è davvero positiva?
1. Tutti sperimentano l’avidità
Tutti sperimentano l’avidità. L’avidità è il desiderio di avere più di quanto si possiede ora. Più fama, più influenza, più conoscenza. Più metri quadrati, più “cavalli” sotto il cofano. Più zeri sul conto in banca.
Ognuno ha la propria forma di avidità. Ma c’è un elemento in comune: quando l’avidità sfugge al controllo, si cade. Gli antichi greci avrebbero definito l’avidità un elemento del caos. Il principio ctonio dell’uomo. Chi la controlla diventa un eroe di Ellade. Oggi sono i Gordon Gekko: le leggende di Wall Street.
Se non combattiamo l’avidità ma ci concentriamo nel comprendere le cause della perdita di controllo, appare una possibilità. La possibilità di smettere di girare in cerchio. Di prendere il timone del trading nelle proprie mani. E di mantenere la rotta corretta quando il vento dell’avidità gonfia di nuovo le vele.
2. Il trading a lungo termine non è migliore né peggiore di quello a breve termine
L’“Arte della Guerra” di Sun Tzu afferma: “Se fai la guerra e la vittoria si ritarda, le armi si smussano e le punte si rompono. Se assedi una fortezza a lungo, la tua forza si indebolisce.”
Il stratega militare cinese scrisse questo nel VI–V secolo a.C. All’epoca le guerre erano frequenti. Oggi lo sono meno. E il consiglio di Sun Tzu rimane valido non solo in ambito militare.
La risorsa principale nel trading è l’energia del sistema nervoso. Quando è abbondante, il trading è facile. Si ammettono gli errori velocemente. I profitti crescono. Ma quando l’energia nervosa si esaurisce, il trader smette di controllare l’avidità. Cominciano errori strani. Entrano le emozioni.
Dopo essersi “ricaricato”, rimane sorpreso. Come ha potuto fare quegli errori? Si rimprovera. Ma non ha senso. Quando torna nello stato di “overtrading”, gli errori si ripetono. È il classico “ciclo vizioso”.
E non importa quale strategia si usi: a lungo o a breve termine. In entrambi i casi arriva stanchezza. La cosa migliore da fare in questi casi è riposare. È l’unico modo per mantenere i progressi ottenuti e salire di nuovo a un nuovo livello di trading.
3. Uscire dal circolo vizioso dell’overtrading
Esistono due modi per uscire dal “circolo vizioso dell’overtrading”. Il primo è automatizzare il trading. In questo caso si crea un robot di trading basato sul sistema. Molti scelgono questa via. Anche se richiede attenzione tecnica.
La seconda via è il riposo regolare. Non si tratta solo di un orario per il day trading, ad esempio dalle 9:00 alle 18:00. Ma anche di vacanze mensili, ogni 3–4 settimane, a seconda della resistenza psicologica.
Un buon indicatore è il desiderio di tradare. Se scompare. E ancor di più se il mercato comincia a nausearti, sei già nella zona dell’“overtrading”. Devi ricaricare urgentemente il tuo sistema nervoso.